Selecciona una palabra y presiona la tecla d para obtener su definición.
 

91

N. ÁLVAREZ DE CIENFUEGOS, Zoraida, in Obras Poéticas, Madrid, 1816, II, pp. 1-106. Fu rappresentata il 29 giugno 1798 e ripresa nel 1803. Fu ispirata principalmente dal romanzo francese: J. P. CLARIS DE FLORIAN, Gonzalve de Cordue ou Grenade reconquise, Paris, 1791, che per iniziativa di Cienfuegos era stato tradotto in spagnolo: Gonzalo de Córdoba o la conquista de Granada, escrita por el caballero Florian. Publícala en español D. JUAN LÓPEZ DE PEÑALVER, Madrid, 1794. Questa traduzione è dedicata a Cienfuegos che tradusse le poesie intercalate (cfr. M. S. CARRASCO URGOITI, El moro de Granada en la literatura, Madrid, 1956, pp. 160-167 e 202-206).

 

92

Cienfuegos attinge a soggetti lontani nello spazio o nel tempo per ricercare e riconoscere la validità, estesa nella storia e comune a tutte le genti, dello scontro fra le passioni e la ragione, l'ordine naturale e il disordine sociale. Non c'è in questo «esotismo» ricerca d'evasione o simpatia nostalgica con il passato.

 

93

N. ÁLVAREZ DE CIENFUEGOS, La Condesa de Castilla, in Obras poéticas, cit., II, pp. 108-205. La tragedia fu messa in scena due volte nell'anno 1803 (cfr. J. A. COOK, Neo-classic Drama in Spain, Dallas, 1959, p. 294).

 

94

Cfr. R. MENÉNDEZ PIDAL, Realismo de la epopeya española. Leyenda de la condesa traidora, in Historia y Epopeya, Madrid, 1934, pp. 1-27; trad. ital. in Poesia araba e poesia europea, Bari, 1949, pp. 131-160. È interessante notare che il tema fu ripreso anche da Cadalso che fece rappresentare nel 1771 a Madrid il suo Sancho García (cfr. Obras, Madrid, 1815, I, pp. 237-333).

 

95

E. PIÑEYRO, Cienfuegos, in «Bulletin Hispanique», XI, 1909, p. 51.

 

96

J. A. COOK, op. cit., p. 294.

 

97

Sul tema della pace Cienfuegos aveva composto anche un'Ode: A la Paz entre España y Francia en 1795 (in Poesías, pp. 15-16).

 

98

N. ÁLVAREZ DE CIENFUEGOS, Idomeneo, in Obras poéticas, cit., I, pp. 235-351.

 

99

L'episodio mitologico è narrato in forma succinta nel cap. V del romanzo Les aventures de Télémaque di FÉNELON che Cienfuegos conosceva sicuramente poiché ne propose la traduzione in spagnolo a Godoy (J. SIMÓN DÍAZ, Nuevos datos acerca de N. Álvarez de Cienfuegos, cit., pp. 277-279) e fu svolto in forma drammatica da Crébillon père (J. de CRÉBILLON, Idoménée in Théâtre complet, Paris, 1885, pp. 1-48) e da A. M. LEMIERRE (Idoménée, in Théâtre, Paris, 1795). Sull'argomento cfr. H. C. LANCASTER, French Tragedy in the time of Louis XV and Voltaire, 1715-1774, Paris, 1950, II, pp. 443-447.

 

100


Hombres falaces
restan su voz a las estatuas frías
que el pérfido interés ha levantado
obre superstición. Ellos estienden
la noche del error: y la ignorancia
erigida en virtud, con férreo cetro
oprime a la razón y la condena
a silencio mortal.


(III, IV, p. 317)